Basta Litigi! 7 Strategie per Gestire i Conflitti con i Figli (anche nello Sport)
- costasergio1
- 22 mar
- Tempo di lettura: 2 min
Litigi, urla, incomprensioni… Se sei un genitore, sai quanto può essere difficile affrontare i conflitti con i tuoi figli. E se sei anche immerso in un contesto sportivo, tutto può amplificarsi: emozioni forti, aspettative alte, tensioni da gara.
Ecco perché oggi vogliamo offrirti 7 consigli pratici e profondi per imparare a gestire il conflitto in modo sano, rispettoso e costruttivo. Sì, anche quando sei stanco, frustrato o arrabbiato.
1. Aspetta il momento giusto
Chiediti: “Sono abbastanza calmo per affrontare questa conversazione?” Non puoi risolvere un conflitto se sei ancora in preda alla rabbia. Respira. Aspetta. Verifica anche lo stato emotivo di tuo figlio: è sereno o troppo coinvolto emotivamente?
2. Riconosci i suoi sentimenti prima dei tuoi
Dai spazio alle sue emozioni: “Immagino che tu stia provando…” È il primo passo per fargli capire che ti interessa davvero ascoltarlo, non solo correggerlo.
3. Parla anche dei tuoi bisogni, con chiarezza
Una volta che si sente capito, potrai esprimere anche tu cosa provi, in modo breve e diretto. Senza lamentarti o colpevolizzare.
4. Cercate insieme una soluzione
Lascia che sia tuo figlio a proporre le prime idee. Non giudicarle, anche se ti sembrano assurde. Il punto è co-costruire, non vincere.
5. Scrivete tutto: idee, proposte, soluzioni
Scrivere insieme dà importanza al processo: “Mettiamolo nero su bianco” significa “quello che dici conta”. Anche nello sport, prendere nota dei piccoli obiettivi condivisi aiuta a rafforzare la motivazione.
6. Definite i prossimi passi concreti
Chi fa cosa? Quando? Come? Un piano pratico è essenziale per passare dalla teoria all’azione, in casa o sul campo.
7. Niente accuse, niente passato. Solo futuro.
Evita frasi come “Tu sei sempre il solito!” Concentrati sul futuro: “Cosa possiamo fare da adesso?”

Non sembra poi così difficile, vero? Ma lo è. E la parte più dura non è imparare i diversi passaggi: con un po' di impegno, ci si può arrivare. Il difficile è il cambiamento di passo nel nostro atteggiamento genitoriale, dobbiamo smettere di pensare al bambino come a un “problema” che deve essere risolto. Dobbiamo abbandonare l'idea che, essendo adulti, abbiamo la verità in tasca. Dobbiamo smettere di preoccuparci che, se non saremo abbastanza “duri” il bambino se ne approfitterà. Richiede un grande atto di fede credere che se ci prendiamo il tempo per metterci seduti e tranquilli a condividere i nostri veri sentimenti con un giovane, e ad ascoltare i suoi sentimenti, insieme troveremo delle soluzioni che andranno bene a entrambi.
🔑 Parola chiave: Rispetto. Per te, per tuo figlio, per le soluzioni condivise. Stiamo insegnando ai nostri figli che non devono essere necessariamente le nostre vittime o nemici. Stiamo fornendo loro gli strumenti che li renderanno capaci di essere partecipanti attivi nella risoluzione dei problemi che si trovano davanti: adesso, mentre sono ancora a casa, nel contesto sportivo, e nel mondo complesso che li aspetta.
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