In generale, il coinvolgimento dei genitori è definito come la combinazione di impegno e partecipazione attiva da parte degli stessi nei confronti del bambino e dei suoi bisogni (LaBahn, 1995). In particolar modo, nel contesto sportivo, Stein, Raedeke e Glenn (1999), hanno definito il coinvolgimento dei genitori come il tempo, l'energia e le risorse finanziarie che investono nella partecipazione sportiva dei loro figli.
Tuttavia, se ci pensiamo bene, anche le aspettative dei genitori svolgono un ruolo fondamentale in questo processo, determinando sia la relazione che il grado di controllo o libertà nei confronti dei loro ragazzi. Se si definiscono limiti e aspettative senza l'input dei propri figli, ad esempio, si dice che i genitori dimostrino livelli più elevati di controllo comportamentale, monitoraggio e autorità (Barber, 1996). Se invece i genitori mantengono aspettative elevate ma realistiche, creano un clima caldo e favorevole di fronte alle difficoltà (Baumrind, 2013).
Ovviamente ciascun comportamento può avere ricadute differenti sui vissuti e le esperienze dei ragazzi all’interno del contesto sportivo, e quindi la stessa identica attività può essere percepita come sostegno o come pressione (Dorsch et al., 2016; Harwood e Knight, 2016). Infatti, mentre un atleta può sentire una pressione eccessiva da parte di un padre moderatamente coinvolto, un altro lo può percepire come elemento di sostegno, malgrado il comportamento risulti essere il medesimo. Inoltre, non è solo la presenza di un genitore in una partita che può influire sull'esperienza di un bambino, ma è anche la qualità del rapporto tra il figlio e il genitore stesso, l'interazione tra lui e gli allenatori, il risultato della partita, o anche le convinzioni genitoriali percepite dal bambino attraverso i vari comportamenti del genitore fuori dal campo.
Per questi motivi Brackenridge e colleghi (2004; 2005) hanno definito la Zona di Coinvolgimento Ottimale del Genitore, che rappresenta l'area in cui la soddisfazione dell'atleta/bambino e l'impegno dei genitori si incontrano in modo positivo, e avviene grazie a diverse forme di coinvolgimento genitoriale. Gli autori distinguono tra:
il linguaggio (cosa dicono i genitori),
le conoscenze e le esperienze (cosa sanno i genitori),
i sentimenti (cosa provano i genitori),
le azioni (cosa fanno o hanno fatto i genitori).
Distinguere tra queste differenti forme permette di trasferire le tante e diverse combinazioni che esistono: ad esempio, un genitore può avere scarse conoscenze dello sport del figlio ma esserne molto entusiasta; un altro potrebbe avere una conoscenza eccellente ma essere ostile, e così via. In questo modo, il modello consente la creazione di diversi profili di coinvolgimento in differenti situazioni, ma deve essere utilizzato in modo flessibile, consentendo ai bambini stessi di indicare quale profilo è più adatto per loro in ogni fase dello sviluppo sportivo, nell’immediato e a lungo termine.
Concludendo, uno degli obiettivi di questo articolo, e in generale di uno Psicologo dello Sport che lavora nei settori giovanili, è proprio quello di far emergere le sfumature del coinvolgimento genitoriale, i bisogni e le aspettative, e di costruire un modello ottimale che possa poi essere adattato attraverso una formazione adeguata. Per fare ciò, è necessario indagare il dinamismo e la complessità dell'interazione tra i diversi fattori nella percezione della genitorialità sportiva, al fine di costruire un ambiente sportivo positivo e sano (Knight, Berrow e Harwood, 2017).
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BIBLIOGRAFIA
Barber, B. K. (1996). Parental psychological control: Revisiting a neglected construct. Child Development, 67, 3296-3319.
Baumrind, D. (2013). Authoritative parenting revisited: History and current status. In R. E. Larzelere, A. S. Morris, & A. W. Harrist (Eds.), Authoritative parenting: Synthesizing nurturance and discipline for optimal child development (pp. 11-34). Washington, DC: American Psychological Association.
Brackenridge, C.H., Bringer, J.D., Cockburn, C., Nutt, G., Pawlaczek, Z., Pitchford, A., & Russell, K. (2004). The Football Association’s Child Protection in Football Research Project 2002-2006: Rationale, design and first year results. Managing Leisure – An International Journal, 9, 30-46.
Brackenridge, C.H., Pawlaczek, Z., Bringer, J.D., Cockburn, C., Nutt, G., Pitchford, A., & Russell, K. (2005). Measuring the impact of child protection through Activation States. Sport, Education and Society 10(2), 239-256.
Dohme, L. C., Bloom, G., & Knight, C. J. (2020). Understanding the behaviours employed by parents to support the psychological development of elite youth tennis players in England. International Journal of Sport and Exercise Psychology. Advance online publication.
Dorsch, T. E., Smith, A. L., & Dotterer, A. M. (2016). Individual, relationship, and context factors associated with parent support and pressure in organized youth sport. Psychology of Sport and Exercise, 23, 132-141.
Harwood, C. G., & Knight, C. J. (2016). Parenting in sport. Sport, Exercise, & Performance Psychology, 5, 84-88.
Knight, C.J., Berrow, S.R. and Harwood, C.G., (2017). Parenting in sport. Current Opinion in Psychology, 16, 93-97.
Stein, G. L., Raedeke, T. D., & Glenn, S. D. (1999). Children’s perceptions of parent sport involvement: It’s not how much, but what degree that’s important. Journal of Sport Behavior, 22, 591-601.
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