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L’effetto dello sport giovanile sulla salute dei genitori

I genitori possono essere coinvolti nella partecipazione sportiva dei propri figli sia formalmente (ad esempio, come allenatori, dirigenti, …) che informalmente (per esempio, come spettatori). Questo coinvolgimento richiede in genere una notevole investimento in termini di tempo, denaro e supporto emotivo. Sebbene sia stato suggerito che il coinvolgimento dei genitori sia correlato positivamente alla partecipazione sportiva dei propri figli, sono state sollevate alcune preoccupazioni riguardo all’impatto che questo possa avere sulla salute e il benessere mentale dei genitori stessi.

 

Il coinvolgimento nello sport dei propri figli può impedire ai genitori di mantenere uno stile di vita sano? Questo, a sua volta, può avere un impatto negativo sul loro benessere e cosa c’entra la specializzazione precoce?


Queste sono le domande a cui McFadden et al.(2023) vogliono rispondere nel contesto sportivo canadese dell’hockey.

 

Ad esempio, alcune ricerche hanno dimostrato che un maggiore coinvolgimento nello sport è stato associato a disturbi del sonno (ad esempio, svegliarsi presto per gli allenamenti mattutini), nonché a un aumento del consumo di cibo da fast food da parte degli atleti e delle loro famiglie. Inoltre, una recente revisione ha indicato che l’influenza del coinvolgimento nello sport giovanile può incidere anche su altri comportamenti salutari dei genitori, come l’attività fisica e il tempo trascorso davanti allo schermo (ad esempio, smartphone e tablet).

 

Tuttavia, mentre esiste una crescente quantità di letteratura che descrive le conseguenze negative dello sport giovanile sugli atleti, c’è una ricerca limitata che indaga l’influenza della partecipazione allo sport giovanile sui genitori.

 

McFadden e colleghi (2023) hanno riscontrato differenze significative sia nel malessere emotivo che nel tempo trascorso davanti allo schermo, entrambi maggiori per i genitori dei figli che si erano specializzati precocemente rispetto agli altri genitori. Questi risultati possono essere spiegati dalla maggiore probabilità di guardare lo sport in televisione, ascoltarlo alla radio e/o guardare le statistiche sportive su Internet. Inoltre, ricerche precedenti hanno affermato che i genitori sono spesso annoiati mentre aspettano prima, durante e dopo lo sport dei loro figli, momento in cui possono dedicarsi all’utilizzo dei cellulari.

 

Tuttavia, i livelli di attività fisica non differivano particolarmente tra i due gruppi di genitori, anche se entrambi erano non sufficientemente attivi durante la stagione sportiva dei loro figli, evidenziando risultati preoccupanti per la salute, fisica e mentale, dei genitori sportivi. Precedenti ricerche suggeriscono che quest'ultimi, molto probabilmente, tendono a dare priorità alle attività sportive dei propri figli, a discapito delle loro pratiche salutari. Ciò evidenzia la necessità per i genitori di trovare modi creativi per incorporare l’attività fisica nei loro impegni quotidiani. Ad esempio, si potrebbe pianificare un allenamento mentre il bambino si sta preparando per una partita/allenamento e/o unirsi a un gruppo di altri genitori per creare delle attività fisiche insieme, come semplicemente camminare.

 

Per quel che riguarda il benessere mentale, invece, i risultati sono in linea con le ricerche precedenti che sottolineano che man mano che diminuisce il numero di sport a cui un bambino partecipa, aumenta la quantità di supporto e sostegno emotivo richiesto, il che può influenzare negativamente il benessere emotivo dei genitori che lo forniscono. Oltre a maggiori richieste di supporto emotivo, i genitori hanno anche riferito di provare emozioni negative a causa dei risultati sportivi dei loro figli, come sentirsi stressati, frustrati e delusi, e queste emozioni sono probabilmente più accentuate tra i genitori che sono maggiormente coinvolti nello sport dei propri figli. Malgrado ciò, è interessante notare che il benessere sociale non era significativamente diverso tra i gruppi di partecipanti, questo perché uno dei principali piaceri riportati dai genitori è quello di interagire e confrontarsi con gli altri genitori (Wiersma e Fifer, 2008).

 

Infine, McFadden e colleghi (2023), hanno evidenziato che la specializzazione tardiva e l’attività fisica sono risultati significativi predittori positivi della salute mentale nei genitori di hockey. Questo dato risulta essere preoccupante perché i giovani si stanno specializzando sempre più precocemente nello sport, avendo quindi un impatto negativo anche sui loro genitori e indirettamente sul loro benessere. Infatti, sebbene la specializzazione precoce sia diventata sempre più popolare, potrebbe non essere il percorso migliore da perseguire per gli atleti, a causa delle conseguenze negative precedentemente identificate in letteratura sia sui giovani che sui loro genitori.

 

Per concludere, è incoraggiante notare che nel Nord America e Nord Europa stiano emergendo sempre più programmi educativi che forniscono ai genitori informazioni su come promuovere un ambiente positivo per tutti coloro che sono coinvolti nello sport giovanile (ad esempio genitori, giocatori e allenatori). I risultati suggeriscono quindi che potrebbe essere importante che questi programmi includano elementi incentrati sulla cura di sé, sul come fornire ai genitori strategie per dare priorità alla propria salute e benessere, fisico e mentale (Dorsch et al., 2019).

 

Bibliografia

Per tutti i riferimenti bibliografici consultare l’articolo di Taylor McFadden, Corliss Bean, Michelle Fortier, Associations between Physical Activity, Screen Time, and Mental Health in Youth Hockey Parents, 2023. This preprint is Under Review at Discover Psychology.


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